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Carraro, Franco.

Dirigente sportivo e uomo politico italiano. Appassionatosi allo sport fin da giovane, praticò sci nautico a livello professionistico vincendo 11 titoli italiani e 3 titoli europei (1958, 1959, 1960). Laureatosi in Scienze economiche e commerciali, intraprese la carriera di dirigente sportivo dal 1962, quando divenne presidente della Federazione Italiana Sci Nautico, carica che mantenne fino al 1976. Presidente dell'Unione mondiale dello sci nautico (1967-73), all'interno della quale dal 1963 al 1967 aveva presieduto la Commissione tecnica, nel 1966 assunse l'incarico di vicepresidente del Milan, di cui fu presidente dal 1967 (a seguito della morte del padre Luigi) al 1971. Nelle vesti di massimo dirigente rossonero conquistò 1 scudetto (1967-68), 1 Coppa delle Coppe (1967-68), 1 Coppa dei Campioni (1968-69) e 1 Coppa Intercontinentale (1969). In campo nazionale, dal 1966 al 1968 fu membro del Consiglio direttivo della Lega Nazionale Professionisti, dal 1968 al 1972 consigliere federale; nel 1971 fu presidente della Commissione per i rapporti tra la FIGC e il sindacato calciatori, dal 1972 al 1974 fu presidente del settore tecnico della Federcalcio, mentre nel giugno 1973, dopo aver ricoperto per pochi mesi l'incarico di vicepresidente della FIGC, fu nominato alla presidenza della Lega Nazionale Professionisti. Designato vicepresidente vicario della FIGC (1975), nel 1976 fu eletto presidente della Federcalcio, carica che detenne fino al 1978, allorché assunse la presidenza del CONI. Membro del CIO dal 1982, dal luglio 1986 al luglio 1987 fu commissario straordinario della FIGC. Nel 1987 lasciò la presidenza del CONI per dedicarsi alla politica. Eletto alla Camera dei Deputati nelle liste del Partito Socialista Italiano, dal 1987 al 1990 fu ministro del Turismo e dello Spettacolo, mentre fu sindaco di Roma dal dicembre 1989 all'aprile 1993, allorché la sua Giunta fu travolta dallo scandalo di Tangentopoli. Lasciata la politica, C. si dedicò al management di banche e imprese: presidente della società di costruzioni Impregilo (1994-99), di cui assunse la direzione fino al 2002, dal 1995 al 2000 fu presidente di Venezia Nuova Consortium, mentre nel 2000 divenne presidente di Mediocredito (la merchant bank della ex Banca di Roma, ora Capitalia), di cui era stato vicepresidente dal 1999 al 2000. Dal 2002 al 2003 fu inoltre consigliere di Capitalia, banca di proprietà di Cesare Geronzi finanziatrice del calcio italiano. Nel frattempo, nel 1997, C. era tornato a occuparsi direttamente di calcio: coordinatore delle Leghe europee (1997-2001), vicepresidente della Commissione UEFA per il calcio professionistico (1998-2001), nel 1997 fu nominato ancora una volta presidente della Lega Nazionale Professionisti, incarico che mantenne fino al dicembre 2001, quando assunse di nuovo la carica di presidente della FIGC. Nel maggio 2006 si dimise dall'incarico in seguito allo scandalo delle intercettazioni, che coinvolse vari personaggi del mondo del calcio (tra cui Luciano Moggi, il vicepresidente della FIGC Innocenzo Mazzini e diversi arbitri), e ai colpevoli ritardi della Federcalcio sulla vicenda. Dopo che la Corte Federale lo ebbe sanzionato con una multa di 80.000 euro con diffida, in ottobre C. presentò ricorso davanti al Collegio Arbitrale del Coni, chiedendo la cancellazione della sentenza (n. Padova 1939).